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Duomo di Sant'Agata de' Goti

  • 82019 Sant'Agata Dé Goti BN, Italia
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Luoghi religiosi
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Description

Un tempio pagano, dedicato alla dea Tellus (Cerere) o a tutte le divinità, trasformato poi in tempio cristiano, dedicato all’Assunta, tra il VII e l’VIII secolo? È ipotesi da verificare. Ricostituita la diocesi nel 970, fu cattedrale, riccamente decorata dal vescovo Adelardo (975-999). Un secolo più tardi, durante la dominazione normanna, fu totalmente ricostruito in stile romanico. Nel 1728, già danneggiato dal terremoto del 1456, dalla caduta del campanile del 1614 e dal terremoto del 1688, fu abbattuto e ricostruito in stile barocco. Fu riaperto al culto nel 1741.

Nonostante i vasti restauri deI 1877-1879 e gli altri meno profondi di questo secolo, la struttura settecentesca è rimasta inalterata

FACCIATA E CAMPANILE

Nella facciata, occupata dall’atrio per più della metà, non è leggibile l’antica struttura: aveva il rosone e la sola porta centrale d’ingresso, Il campanile romanico crollò col terremoto del 1456. Nel 1484 era già ricostruito. Colpito dal fulmine nel 1588, cadde il 22. 11. 1614. Ricostruito subito dopo fino al secondo livello, fu completato col terzo e con la cupola negli anni 1730-1740.

IL PORTICO Strutturato all’inizio del sec. XII con massi, colonne e capitelli di spoglio, databili dal I al IV sec. d. C., servì anche per i parlamenti civili della “Universitas Sanctagathensis”. Sul prospetto principale, la statua dell’Assunta; sui laterali, di S. Agata e S. Stefano, tutte e tre del 1796. Lo stemma di Sisto V ricorda il suo episcopato in questa sede (1566-1572). IL PORTALE Della fine del sec. XI, rimanda a quello di Montecassino e a quello di Carinola. L’architrave è sollevato; la lunetta, ristretta. L’archivolto, ornato a fogliame, poggia su due Ieoncini. Le porte, ampliate in altezza, sono del 1647; Io stemma, del vescovo Gandolfo; nel medaglione i Titolari; l’Assunta, S. Agata e S. Stefano. L'INTERNO A croce latina; a tre navate divise da pesanti pilastri; sulle navate laterali, otto cappelle; il soffitto, in legno dipinto, neI 1877-1879 sostituì quello settecentesco: presenta il martirio di S. Stefano, l’immacolata, il martirio di S. Agata. Le pile dell’acqua santa sono del 1716; il pavimento del 1907; il pulpito del 1877; tele e marmi dei sec. XVII e XVIII; il fonte battesimale, a forma di grande capitello, è romanico. Clicca per ingrandire l'immagine CAPPELLE (A destra entrando): 1) del Carmine, con pavimento deI 1752; 2) della Natività; 3) del SS.mo Sacramento, con altare del 1716, mostra di tabernacolo del 1514, lapide-elenco dei parroci del 1983; 4) di S. Anna, con mirabile altorilievo, raffigurante la Sacra Famiglia, scolpito da Gianbattista Antonini nel 1717 - 1718 IL CORO Serviva a 30 canonici e 12 mansionari per il canto dell’Ufficio Divino. Fu intagliato nel 1650-1653 da Mastro Alessandro De Rosa che con grande forza di fantasia lo popolò di volti e animali mostruosi. Negli anni 1740-1750 fu inserita la sede a baldacchino per il vescovo. L’altare maggiore, ora smembrato, chiudeva il coro. Disegnato dal pittore Tommaso Giaquinto, fu scolpito da Lorenzo Fontana nel 1714. Su di esso nelle solennità celebrava la Messa pontificale S. Alfonso M. de’ Liguori. IL MOSAICO Copriva la navata centrale ed ora solo parte del presbiterio: tre frammenti davanti all’altare e un grande frammento in corrispondenza della navata laterale sinistra, databili all’inizio del sec. XIII. Il frammento grande riproduce forse l’universo (zodiaco) con i simboli degli evangelisti ai quattro angoli.

LA CRIPTA Della fine del sec. Xl, con tre absidi, è rimasta intatta. Dieci colonne sostengono volte a crociera e quattro colonnine la volta dell’abside centrale. Colonne e capitelli sono di spoglio: romani, bizantini, longobardi, normanni. Gli affreschi, del sec. XIV, esprimono un gusto umbro-senese. CAPPELLE (a destra uscendo): 1) del Purgatorio, con pavimento del 1752 e altare intarsiato; 2) dell‘Incoronata, ricca di marmi e di stucchi, con statua di Maria Regina in marmo del 1402; 3) di S. Alfonso, con lapide-elenco dei vescovi; 4) del Battistero.

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