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La Cattedrale di San Prisco

  • Via Vescovado, 75, 84014 Nocera Inferiore SA, Italia
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Luoghi religiosi
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Description

La cattedrale di San Prisco è parte del vasto complesso del vescovado che sorge sul limite dell’omonima frazione, isolata dal centro storico di Nocera Inferiore. Attraverso il fornice del campanile barocco, realizzato su disegno di Francesco Solimena, si accede alla cittadella religiosa articolata sull’ampio sagrato delimitato dalla facciata del palazzo vescovile e dal prospetto laterale della cattedrale. Riguardo alle origini della cattedrale, che una consolidata tradizione vuole fino al IX secolo insediata nella chiesa paleocristiana di Santa Maria Maggiore di Nocera Superiore, le fonti sembrano confermare la fondazione nel X secolo di una primitiva chiesa annessa a un monastero benedettino che, soltanto nel 1386 divenne sede episcopale. L’originario edificio più volte rimaneggiato, fu ricostruito nei primi anni del XVII secolo con un impianto a tre navate. In seguito ai danni provocati dai terremoti del 1688 e del 1694 furono eseguiti nuovi interventi che completati nel 1744, anno di consacrazione della rinnovata cattedrale, videro impegnati importanti artisti come Angelo Solimena, autore nel 1671 dell’affresco raffigurante la Gloria del Paradiso nella cupola della cappella del Rosario, e Francesco Solimena, al quale si deve il tondo di San Marco nella stessa cappella, poi trasferito sulla parete centrale del presbiterio, e il progetto del nuovo campanile ricostruito con forme barocche. Quest’ultimo, che costituisce ancora oggi lo scenografico accesso al complesso del vescovado, si articola su tre livelli gradualmente rastremati e ornati da decorazioni plastiche, attinte dal tipico repertorio del barocco napoletano, valorizzate dalla dicotomia del grigio della pietra vulcanica e del bianco del marmo. Il vescovo Benedetto dei Monti Sanfelice, nella seconda metà del Settecento, completò l’aggiornamento stilistico dell’interno con la realizzazione del pregevole organo, degli altari in marmi commessi e degli stucchi sulle pareti delle navate, delineando in tal modo l’attuale veste architettonica. L’adeguamento alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II ha determinato la riorganizzazione del presbiterio che, compiuta nel 1975 con la realizzazione dell’altare, della cattedra e dell’ambone, ottenuti anche mediante il riuso di parti dell’antico pulpito marmoreo, ha modificato il preesistente assetto fin allora ancora sostanzialmente tardosettecentesco. Restaurata nel 1981, a cura della Soprintendenza per i Beni Artistici Architettonici e Ambientali di Salerno, la cattedrale, frutto di una sedimentata stratificazione architettonica, presenta un impianto basilicale a tre navate innestate a un transetto inscritto nel rettangolo della pianta. All’ultimo intervento decorativo della seconda metà del XVIII secolo risale l’impaginato barocco, dove lesene con capitelli compositi ritmano i pilastri della navata centrale fino alla trabeazione sormontata dal cornicione, che segna l’imposta della volta a botte lunettata, anch’essa ornata da cornici e volute in stucco. Un’analoga vivacità barocca caratterizza il disegno della facciata, palinsesto della scansione tripartita delle navate interne, che mostra un corpo centrale più alto raccordato da grandi volute a quelli laterali

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