Annie Cohen Kopchovsky
Mosca, Russia
La Cascata del Catafurco nasce dal torrente San Basilio che, con l’azione erosiva delle sue acque, ha creato un luogo a dir poco da fiaba. Per raggiungere la cascata, si deve attraversare il borgo rurale di Molisa, ricco di caratteristici rifugi di pagghiari (pastori), ricoperti di fascine di ginestra e realizzati in pietra. Una volta percorso un tratto in salita, si giunge alla spettacolare Cascata del Catafurco. È uno salto alto 30 metri e, alla base, le acque si raccolgono nella “Marmitta dei giganti”, una cavità naturale scavata nella roccia e dove, nella bella stagione, è possibile fare il bagno. L’ambiente, in questa zona, è particolarmente umido per via dell’abbondanza di acqua, il che comporta la presenza di capelvenere e muschi, che danno al paesaggio un aspetto ancora più fiabesco. Lo valorizzano anche le fioriture di petagna, una pianta perenne presente soltanto in questa valle, annoverata tra le 50 specie botaniche dell’area mediterranea più a rischio d’estinzione. Dall’area di Galati si accede anche ai boschi del Parco dei Nebrodi, che si trova poco più a Sud della cascata. Seguendo poi alcune strade carrozzabili e trazzere e superando Portella la Lastra, si possono raggiungere anche i ruderi del Casotto di Don Custodio. Da essi si estende la faggeta di Contrada Dagara, che si unisce con il bosco di Mangalaviti, una delle aree naturali più belle presenti sul suolo italiano.
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