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Chiesa di S. Maria Assunta

  • 05020 Lugnano In Teverina TR, Italia
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Luoghi religiosi
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Description

La chiesa di S. Maria Assunta, armonicamente inserita all’interno del tessuto urbano di Lugnano, può essere considerata l’espressione più matura delle chiese romaniche presenti nel territorio dell’Umbria meridionale. È sicuramente l’edificio di culto più importante di questo piccolo borgo, sia per il suo pregio artistico ed architettonico, che per il suo alto valore simbolico, manifestazione di straordinaria ricchezza e vitalità della cultura religiosa di una piccola comunità medievale. Essa, armonicamente inserita all’interno del tessuto urbano, è considerata da alcuni “un prodotto completamente locale” di “origine autoctona”, che nasce dall’idea e dalla cultura degli abitanti di Lugnano, da sempre centro di arrivo e di permanenza di gente da ogni parte d’Italia. La Chiesa domina con il suo prospetto l’antica piazza medioevale chiamata “Platea di S. Maria”, la quale costituiva il punto di riferimento e di unificazione di tutte le Contrade componenti la Terra di Lugnano. Nel 1500, certo anche prima e dopo, era il centro della vita sociale e il cuore ideale e pratico di tutto il paese, dove il popolo si raccoglieva per assemblee pubbliche , per ogni evenienza importante e straordinaria ed era anche il luogo di tutte le feste e dei giochi medievali. Il suo perimetro era delimitato dal Palazzo del Podestà con la Cancelleria e le carceri, la Chiesa di S. Pietro , il Cemeterium , la Chiesa di S. Eutizio e la Chiesa di S. Maria. Sul lato destro vi era anche un caratteristico pozzo, scomparso intorno al 1950 e questo intervento ha ridimensionato la piazza, precedentemente più ampia. La Collegiata ha nel suo pronao una lapide con una rubrica della Statuto, corrispondente alla rubrica n. 21 del I Libro dello Statuto del 1508. L’Eroli sostiene che è una prova per la datazione della Chiesa e dice: “Ecco dunque che la medesima iscrizione ci assicura che la presente rinnovata Collegiata era già in piedi nel 1230, e chi sa quanti anni prima, per cui i due secoli, da me dati alla sua ricostruzione, non ponnosi per alcuna ragione mettere in dubbio”. L’edificio, volto ad oriente, verso il sole che sorge, simbolo di Cristo, presenta la tipica pianta a croce latina, con la facciata tripartita a salienti interrotti, coronata da timpano triangolare, che evidenza la ripartizione interna a tre navate. Essa è realizzata da blocchi di travertino locale perfettamente squadrati e ornata da un portico che presenta una copertura a semivolta, sostenuta da costoloni semicircolari, eseguiti interamente in pietra. La facciata è ricca di elementi numerici e iconografici, cioè simboli religiosi, con significati precisi che potevano essere facilmente “letti” e compresi anche dal popolo solitamente analfabeta. Queste raffigurazioni, veri e propri proverbi scolpiti nella pietra, avevano lo scopo di ammonire il popolo e difenderlo dalle tentazioni, simboli che i nostri antenati capivano con naturale semplicità. Il timpano, cioè il punto più alto del tetto, è sormontato da un’Aquila che indica tutte le chiese romaniche dedicate alla Madonna. Le due ali della grande Aquila furono date a Maria per volare nel “ nel deserto degli uomini”, cioè il mondo, dove nascerà la Chiesa di Cristo. A differenza delle altre Aquile la nostra tiene tra gli artigli un agnello immolato, sacrificato, che è il simbolo di Gesù Crocifisso. Il Rosone sottostante più piccolo diviso in sei raggi significa il tempo della Creazione avvenuta in 6 giorni. E’ circondato da 7 dischi in ceramica, 7 è il numero perfetto, composto da 3, numero del Cielo e 4 numero della Terra. Il grande Rosone è simbolo di Cristo centro dell’ Universo e ha questi significati: il cerchio è il Cielo simbolo di Dio, inscritto in un quadrato che rappresenta la Terra dell’uomo. L’insieme di cerchio e quadrato rappresenta Dio che si fa Uomo con la venuta di Cristo. La ruota ha 16 doppi, cioè 32 all’esterno e 8, cioè 16 all’interno. Tutto il rosone è costruito sui multipli di 8, numero simbolo della Resurrezione attraverso il Battesimo, che ci toglie il Peccato originale. Le quattro figure scolpite agli angoli del quadrato rappresentano i 4 Evangelisti, Matteo, Luca, Giovanni, Marco, considerati i 4 punti cardinali del Nuovo Testamento, cioè il Vangelo. Le stesse figure si ripetono sull’architrave del portico: l’Angelo visto frontalmente rappresenta Matteo aperto verso l’umanità; il Leone raffigura Marco, difensore di Cristo; l’Aquila raffigura Giovanni simbolo della Resurrezione; il Toro rappresenta Luca, simbolo di passione e di sacrificio. Accanto a Luca è rappresentato Adamo con le sembianze di un animale, per ricordare a tutti il peccato originale commesso da Adamo e che gli causò la cacciata dal Paradiso Terrestre, dall’altro lato l’animale impaurito è il simbolo del Peccato. Ciascuno dei capitelli delle colonne laterali raffigura una doppia Y, che sta ad indicare le due strade che l’uomo può percorrere: la Salvezza o la dannazione. Sul capitello, sotto l’Angelo di Matteo, sono scolpite due Aquile con le ali che si toccano per indicare l’importanza dell’unità e della fratellanza tra gli uomini. Sotto l’Aquila di Giovanni, l’ultimo capitello presenta un soggetto curioso e molto discusso, ma si è arrivati alla conclusione che i nastri nascenti dalle orecchie di due uomini e che terminano in un fiore, simboleggino l’Ascolto e l’Obbedienza dell’Uomo alla parola di Dio.

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