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Teatro San Carlo

  • Via San Carlo, 98, 80133 Napoli, Italia
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Arte, Teatri e Musei
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Il San Carlo, che ha conquistato un paio di anni fà un posto nella classifica del National Geographic superando la Scala di Milano e tanti altri teatri di fama mondiale, si piazza al primo posto anche nella graduatoria di Best5.it che lo ha reputato il teatro più bello in assoluto! Ecco la classifica: 1° Real Teatro di San Carlo, Napoli – Italia 2° Teatro Bolscioi, Mosca – Russia 3° Opéra Garnier, Parigi, Francia 4° Semperoper, Dresda, Germania 5° Teatro alla Scala, Milano, Italia E come scrisse Stendhal: “La prima impressione è d’essere piovuti nel palazzo di un imperatore orientale. Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita. Non c’è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea”. Lo stemma del Regno delle Due Sicilie - quando non è in restauro - sovrasta il maestoso arcoscenico, col quale si fonde. Al centro dello stemma v'è la Casa Borbone - tre gigli d'argento in campo azzurro - ed intorno i 21 simboli araldici delle Case imparentate con quella regnante a Napoli. Compongono quel che appare come il simbolo affascinante della storicità di un teatro oggi restituito, con attenti lavori di restauro, allo splendore di un tempo. Il San Carlo è, infatti, il più antico teatro operante in Europa: costruito nel 1737 (41 anni prima della Scala, 51 prima della Fenice) non ha mai interrotto le sue stagioni altro che per due anni (1874-1875) a causa di mancati finanziamenti. Né l'incendio del 1816, né la seconda guerra mondiale riuscirono ad interromperne l'attività: nel primo caso il Teatro fu ricostruito in sei mesi da re Ferdinando, nel secondo una serie di concerti per le Forze Armate sostituì nei momenti più drammatici del conflitto, la normale attività di spettacolo. Divide altresì con il Teatro alla Scala il primato della più antica Scuola di ballo italiana, fondata contemporaneamente a Milano e a Napoli nel 1812, mentre dal 1816 data la sua Scuola di scenografia. Fu eretto per volontà di Carlo di Borbone che, deciso a dare alla sua Capitale un teatro che sostituisse il vetusto San Bartolomeo, di proprietà della Casa degli Incurabili, assegnò a questa istituzione benefica una rendita di 2.500 ducati, pari all'utile che essa ne traeva dalla gestione, ordinandone l'abbattimento e il recupero del legname. Nello stesso tempo, dette mandato alle Fabbriche Reali di progettare il nuovo teatro in luogo più centrale: il 4 marzo 1737 fu firmato il contratto con l'architetto Giovanni Antonio Medrano e l'appaltatore Angelo Carasale. La spesa fu calcolata in 75.000 ducati (circa 1,5 milioni di euro di oggi), la consegna fissata per la fine dello stesso anno. L'impegno fu mantenuto con straordinaria precisione: il 4 novembre 1737, giorno onomastico del Sovrano, il San Carlo fu inaugurato con l'opera Achille in Sciro del Metastasio, con musica di Domenico Sarro, che diresse l'orchestra, con due balli per intermezzo, creati dal Grossatesta. La parte di Achille fu sostenuta, come usanza dell'epoca, da una donna, Vittoria Tesi, detta la Moretta, con accanto Anna Peruzzi, detta la Parrucchierina, prima donna soprano e il tenore Angelo Amorevoli. Il Teatro s'impose immediatamente all'ammirazione dei Napoletani e degli stranieri, per i quali divenne in breve tempo un'attrattiva giudicata senza eguali. Per la grandiosità, la magnificenza dell'architettura, le decorazioni in oro, gli addobbi sontuosi in azzurro (era il colore ufficiale della Casa Borbonica Due Sicilie e perciò i velluti di questa tinta furono sostituiti, dopo l'unità d'Italia, con il rosso ed allo stemma del sottarco fu sovrapposto quello sabaudo); ma anche per l'interesse musicale degli spettacoli.

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