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Norcia

  • 06046 Norcia PG, Italia
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Con lo svilupparsi della cultura etrusca anche questa valle conobbe gli usi ed i culti di questo popolo,difatti alcuni storici fanno risalire l'origine del nome "Norcia" alla dea Nortia (la dea etrusca della fortuna) molto venerata in queste zone. L'espansione del regno dei Sabini, fece di Norcia il villaggio più a settentrione da loro controllato, e si formò il primo centro urbano, collocato nella zona oggi chiamata "capo la terra". Come ogni agglomerato sabino, era privo di cinta muraria, dediti i Sabini alla difesa in campo aperto delle loro città. Nell'Enide, Virgilio identifica Nursia come patria di Ufente, condottiero delle milizie contro Enea, si può leggere nel libro VII: "Et te montosae misere in proelia Nursae, Ufens,insignem fama et felicibus armis". Roma conquista la cittadina presumibilmente nel 290 a.c.,concede la cittadinanza romana ai suoi abitanti (268 a.c.), e li ingloba nella tribù Quirina (241 a.c.). Durante la romanizzazione il nursino – e la Valnerina tutta – assumono un ruolo rilevante grazia al miglioramento delle vie di comunicazione. I conquistatori romani, infatti, si preoccuparono di migliorare la viabilità che consentisse un più agevole collegamento verso la costa adriatica, probabilmente riadattando vecchi tratturi utilizzati per la transumanza. Tito Livio ci lascia la prima traccia di Nursia nella storia scritta, in riferimento ai volontari che la città offrì a Scipione durante la II guerra Punica (205 a.c.). Per l'appoggio ad Antonio, contro Ottaviano, nella guerra perugina, i nursini vennero gravemente puniti, proscrizioni e confische di beni colpirono pesantemente l'economia di Norcia. Dopo essere stata messa sotto il controllo di un Prefetto di Roma, Norcia mantenne la sua organizzazione locale e le sue Magistrature , sperimentate da anni nella cittadina. Fu patria di Quinto Sertorio, generale repubblicano, il quale si distinse per le sue conquiste in occidente, Spagna e Gallia. L' origine nursina di Vespasia Polla, madre di Vespasiano, fece si che sotto l'impero di quest'ultimo, Norcia conobbe un fiorente periodo, ed ebbe una forte influenza sul territorio circostante, tanto che alla zona, fatta Provincia romana, venne dato il nome di " NursiaValeria". La tradizione fa risalire l'avvento del Cristianesimo, in queste terre, al III sec. ad opera di San Feliciano, vescovo di Foligno. Comunque, da non dimenticare, è l'azione di evangelizzazione degli eremiti Siriaci stabilitisi in tutta la Valnerina nel V sec. è proprio in questo periodo che appare il primo vescovo nursino. Secondo la credenza cristiana intorno al 480 d.c. nascono a Norcia i suoi più illustri figli S.Benedetto e sua sorella S.Scolastica. erso il 572, i Longobardi insediatisi a Spoleto distrussero Norcia, che si manteneva ancora romana. Persa in seguito la funzione di centro egemone della montagna la città venne sottomessa al guastaldato di Ponte. n questo periodo altomedievale, prima del disboscamento della montagna dovuto all’autarchia agraria dei piccoli comuni, i coloni nursini utilizzavano la ghianda per il pascolo e l’allevamento di mandrie suine. Gli agricoltori si erano quindi specializzati nell’anatomia, mattazione, castrazione, cura di accessi dei suini, per vendere poi i prodotti salati alle città vicine. Fu il loro mestiere a formare a Preci il terreno adatto per apprendere con facilità dai monaci benedettini dell’abbazia di Sant’Eutizio collegati con la scuola salernitana, l’anatomia del corpo umano e le operazioni di litotomia ed erniotomia della nota “Scuola Chirurgica”, prima come empirici, poi come professionisti. La chirurgia fino allora praticata esclusivamente dai religiosi, infatti, a seguito del Concilio Lateranense del 1215, cominciò ad essere esercitata dagli abitanti della zona. Circa una trentina di famiglie di Norcia e Preci si tramandarono così l’arte salutare e chirurgica, perfezionando via via le tecniche operatorie, grazie anche all’ausilio di nuovi strumenti da loro stessi inventati. La loro fama ben presto varcò i confini della penisola e approdò in varie corti europee. l 1600 conobbe, per la prima metà, un notevole rinnovamento edilizio ed artistico. Basti pensare che, agli inizi del secolo, Norcia, divisa in 5 parrocchie, annoverava 3 conventi maschili dentro le mura e 4 fuori dalle mura, 6 monasteri di monache, 4 ospedali, 8 confraternite con altrettanti oratori, 10 collegi delle arti, 8 osterie con alloggio, circa 100 chiese nel distretto! Ci fu inoltre un marcato risveglio artistico-culturale: fiorirono buone scuole pubbliche, un teatro, un’attività musicale, un’accademia letteraria e tanto interesse per il passato. Nel 1809 Norcia entrò a far parte dell’impero francese, ma ben presto venne restaurato il governo pontificio e ripristinato anche l’antico vescovado (1820). l 1900 assiste all’emigrazione in America di circa cinquecento Nursini, mentre sul posto arriva la corrente elettrica e viene istituito il primo servizio pubblico italiano di automobili a vapore. I due conflitti mondiali, purtroppo, costarono anche a Norcia un pesante tributo di vite umane. Dopo il 1979 è iniziato un impegnativo lavoro di ricostruzione e restauro che, ancora in corso, sta restituendo all’Umbria uno dei suoi più preziosi gioielli.

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