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Castelli e le sue famose Ceramiche

  • 64041 Castelli TE, Italia
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Situato ai piedi del Monte Camicia, nel Parco del Gran Sasso-Laga, il paese di Castelli è un borgo circondato da un paesaggio agricolo e da calanchi argillosi. E’ proprio la presenza dell’argilla, insieme a quella dell’acqua (per l’impasto) e della legna (per i forni), che portò una comunità di monaci benedettini, forse nove o dieci secoli fa, ad iniziare la produzione della ceramica. Questi monaci successivamente insegnarono agli abitanti del paese ad utilizzare l’argilla, una risorsa di questa terra, per realizzare oggetti di ceramica. Nel paese è possibile visitare la chiesa di San Giovanni Battista che conserva una pala d’altare in ceramica realizzata nel 1647 da Federico Grue. Lungo il borgo ci sono numerosissime botteghe dove ancora oggi si producono e si vendono tanti oggetti di questo pregiato materiale. Appena sopra il paese si trova il Convento dei Minori Osservanti, che oggi ospita il Museo della Ceramica , e che conserva alcuni interessanti oggetti della scuola delle famiglie Grue, Gentile e Cappelletti. Non si sa molto sulla data di costruzione di questo convento, ma dopo varie traversie fu soppresso dal governo piemontese nel 1866 e divenne poi proprietà del comune. All’interno è presente nel chiostro un bel ciclo di affreschi di autore ignoto datati 1712. Oltre l’abitato di Castelli, a circa un chilometro, si trova la chiesetta di San Donato . Questa chiesa fu edificata al posto di una precedente cappella agreste sorta verso la fine del XV secolo, la quale era stata adornata sul soffitto con mattoni maiolicati. I mattoni originali, rappresentanti figure femminili e maschili, animali e stemmi sono oggi conservati nel Museo delle Ceramiche. La chiesa come si presenta oggi è stata ricostruita nei primi anni del 1600 e anch’essa adornata con mattoni maiolicati sul soffitto, dipinti secondo lo stile dell’epoca. Il soffitto di questa nuova chiesa, dipinto tra il 1615 e il 1617, è unico nel suo genere sia in Abruzzo che nel resto d’Italia. Sebbene Castelli sia un piccolo centro della provincia di Teramo, il suo ruolo nella storia della maiolica italiana è di primissimo piano, specialmente nel periodo che va dal XVI al XVIII secolo. La chiesa cinquecentesca di San Donato a Castelli, definita da Carlo Levi "la Cappella Sistina della maiolica", costituisce, assieme al coevo vasellame farmaceutico denominato Orsini-Colonna, il punto di partenza ideale di una produzione successiva che godette di grandissima fama in Italia e all'estero; tanto che una delle raccolte più importanti di questo tipo d'opera d'arte è oggi conservato al museo dell'Ermitage a San Pietroburgo.

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