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Chiesa di San Filippo Neri

  • Piazza Giuseppe Garibaldi, 67039 Sulmona AQ, Italia
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Luoghi religiosi
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La costruzione della chiesa e dell’oratorio di San Filippo Neri ebbe inizio alla metà del XVII secolo e si concluse nel 1677. La congregazione, però, in principio, ebbe sede - insieme a quella dei Padri Gesuiti - presso la chiesa di Sant’Ignazio, situata in piazza XX Settembre e oggi non più esistente; solo in un secondo momento si trasferì in Piazza Maggiore, l’attuale Piazza Garibaldi. Il terremoto del 1706 costrinse ad una ricostruzione del complesso, di cui si fece magnanimamente carico il barone Giambattista Mazara tra il 1785 e il 1794, meritando la lapide commemorativa posta sulla parete destra della chiesa; Nel 1799, con la soppressione dell’ordine dei Filippini, i Padri lasciarono la città e l’edificio sacro, abbandonato e ridotto ad uso profano, fu trasformato in forno e adibito anche ad usi militari. Solo nel 1920 la chiesa riacquistò l’uso religioso, divenendo sede della parrocchia di Sant’Agata. Da qui ha inizio la mattina di Pasqua la tradizionale manifestazione della Madonna che scappa in piazza, gioiosa conclusione della Settimana Santa sulmonese. L’aspetto più rilevante della chiesa è costituito dalla facciata, appartenuta alla scomparsa chiesa gotica di Sant’Agostino, eretta nel 1315 nell’area dove oggi si trova il Monumento ai Caduti (piazza Carlo Tresca). La chiesa, rimaneggiata dopo il terremoto del 1706, presenta un linguaggio barocco di stampo settecentesco. L’aula unica con quattro altari laterali è composta di due campate quadrate coperte da pseudocupole. Le due tele degli altari laterali più prossimi al presbiterio, a destra i Sacri Cuori di Gesù e Maria, a sinistra l’Immacolata Concezione, sono opera rispettivamente del sulmonese Vincenzo Conti (1812) e di Carlo Patrignani, altro allievo di Patini, che la eseguì agli inizi del XX secolo. Notevole inoltre l’organo in controfacciata, di fattura ottocentesca, costruito probabilmente dal cremasco Pacifico Inzoli.

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