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Promontorio del Conero

  • Monte Conero, 60129 Ancona AN, Italia
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Il monte Cònero è un monte dell'Appennino umbro-marchigiano alto 572 m s.l.m. situato sulla costa del Mar Adriatico, nelle Marche. Il nome Monte d'Ancona, abbreviato comunemente in Monte, è storicamente il più usato: solo dall'ultimo dopoguerra Conero, fino a quel momento usato solo a livello colto, si è diffuso anche popolarmente. Fa parte della provincia di Ancona e in particolare dei comuni di Ancona e Sirolo. Costituisce il più importante promontorio italiano dell'Adriatico assieme a quello del Gargano ed ha le rupi marittime più alte di tutta la costa orientale italiana (più di 500 metri). Nonostante la sua limitata altitudine, merita appieno il nome di monte per l'aspetto maestoso che mostra a chi lo osserva dal mare, per i suoi sentieri alpestri, per gli strapiombi altissimi, per i vasti panorami e per le attività che vi si svolgono tipiche della montagna, come l'arrampicata libera. Sul promontorio a cui dà il nome si estende il Parco regionale del Conero. Secondo l'ipotesi più diffusa, il nome Conero significa "monte dei corbezzoli", derivando dal greco (kòmaros), ossia corbezzolo, un albero mediterraneo molto diffuso nei boschi del Conero e che produce caratteristici frutti rossi localmente molto apprezzati. L'ipotesi è suffragata anche dal fatto che ancor oggi, nel dialetto locale, sia la pianta sia il suo frutto sono detti cocomero, termine che deriva anch'esso dal greco kòmaros con raddoppiamento della sillaba iniziale. L'origine greca del nome si spiegherebbe con la presenza ad Ancona, a partire dal IV secolo a.C., della colonia di Ankon, fondata da un gruppo di greci siracusani. Altre ipotesi si riferiscono all'aspetto del Monte: se il suo nome derivasse dalle due parole greche kyma (onda) e oròs (montagna), significherebbe "monte sulle onde"; se derivasse dal greco kynei (elmo) significherebbe invece "monte a forma di elmo"; infine, il toponimo forse proviene dal latino cumerum, un tipo particolare di vaso, la cui forma ricorderebbe il profilo del monte. Certo è che i latini lo chiamavano Cumerum nel I secolo d.C.; nel V secolo il suo nome è collegato a quello del condottiero Cùnarus. Poi, alla fine del XIII secolo, i documenti riportano il termine Cònaro e infine nel '700 i Camaldolesi cominciano ad usare il nome attuale Cònero, sebbene venisse ancora accettata la precedente dizione. ono diverse poi le località di villeggiatura delle Riviera del Cònero: a cominciare da Sirolo, tipico borgo medioevale a picco sul mare e unica area marchigiana ricca di scavi archeologici. Dal 1200 la Chiesa del patrono, San Nicola da Bari domina la piazza. Da ammirare: una delle più grandi necropoli picene nell’area dei “Pini”, e la Chiesa di San Pietro al Conero(XI sec.) originale opera dei monaci Benedettini. Altra tappa è Numana che oltre alle favolose spiagge, offre molto anche dal punto di vista culturale, come l’Antiquarium Statale che raccoglie i tesori della Regina Picena e di altre necropoli, o il nuovo Santuario in cui è custodito il “miracoloso” crocefisso ligneo che, secondo la tradizione, è stato eseguito da coloro che deposero il corpo di Cristo dalla Croce; infine da ammirare anche l’Arco “La Torre”, unico resto medioevale della torre dell’antica parrocchia di San Giovanni.

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