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Castello di Pescolanciano

  • 86097 Pescolanciano IS, Italia
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Palazzi, Ville e Castelli
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Italiano

Description

Nel IV secolo a.C. il territorio di Pescolanciano fu utilizzato dal popolo sannita soprattutto per organizzarsi in vista dello scontro con Roma. Le sue origini vanno però ricercate in età medievale. In epoca normanna, nel XII secolo, il Comune veniva chiamato "Pesclum lanzanum": il primo dei due termini stava ad indicare una pietra o un macigno, come riferisce lo storico Galanti, tra l'altro di uso comune per denominare un centro abitato in epoca medievale che sorgeva su di un dirupo o roccia molto scoscesa; il termine "lanzanum" invece ha un significato alquanto misterioso, come annota lo stesso Masciotta nella sua analisi storica. Il Castello di Pescolanciano troneggia su una collina rocciosa, guardando dall’alto il paese di Pescolanciano (IS) e il Tratturo Castel di Sangro – Lucera, dista 26 km da Agnone e 17 km da Isernia. Si trova ad un passo dalla Riserva Naturale di Collemeluccio, una delle principali aree di un territorio di grande rilevanza naturalistica: la Riserva della Biosfera MAB UNESCO Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise. Il Castello risale almeno al XII secolo, ai tempi di Ruggero da Pescolanciano, anche se fonti più antiche lo collocherebbero nel periodo di Carlomagno. Fu proprietà di varie famiglie feudali, principalmente dei Carafa della Spina tra il XIV e la metà del XVI secolo, che aggiunsero alla torre mastio una nuova area nella parte a sudest del maniero. Alla fine del 1500 arrivò la nobile famiglia napoletana dei d’Alessandro, da cui il Castello oggi prende il nome, la quale riunì i vari edifici disgiunti in un’unica fortezza, costruì il cortile esterno e il suggestivo ponte levatoio tutt’ora utilizzato. Il Castello di Pescolanciano rimase intatto fino al terremoto del 1805 quando purtroppo subì vari danni e fu abbandonato per circa 30 anni, fin quando alla metà del 1800 fu rimesso in sesto dal Duca Giovanni Maria d’Alessandro, con l’aggiunta dell’ultimo piano, che inizialmente era un camminamento di ronda. La storia più recente narra che il maniero nel Novecento era abitato principalmente come residenza estiva della famiglia d’Alessandro, per essere poi lasciato all’abbandono nella metà degli anni ’70. Nel 2000 la Regione Molise e la Provincia di Isernia ne hanno acquistata una parte.

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