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Complesso di Gussago

  • Via Manica, 8, 25064 Gussago BS, Italia
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Description

Posto sul colle denominato Barbisone, a dominio dell’abitato di Gussago, fin dal medioevo l’ex complesso domenicano della Santissima caratterizza il paesaggio di questo lembo di Franciacorta. L’esistenza di una chiesa rurale “in monte de Barbisono” nel territorio di Gussago è attestata da un’indulgenza emanata nel 1460 da Papa Pio II “pro loco Trinitatis Gussagi” informato che, i Gussaghesi si erano messi all’opera per restaurare la piccola chiesa posta sul colle. Si tratta di una “chiesa civica” di antico giurispatronato nata fuori dall’influenza dei grandi poteri monastici. Una decorazione quattrocentesca testimonia la presenza della stessa negli anni precedenti, si intravede una Madonna in trono gotico che tiene in braccio Gesù, affiancata da un vescovo e da S. Bernardino da Siena che tende verso di lei la tavoletta con raggi d'oro con il trigramma YHS. Tale nuova iconografia venne proposta nel 1423, questo significa che a quel tempo la chiesa esisteva già. Con bolla di Papa Sisto IV, in data 2 maggio 1479, la “ecclesia Sanctissimae Trinitatis de Guzago“ è affidata all’ordine dei frati Domenicani che costruirono il convento e i locali per i contadini. Per più di tre secoli il convento gussaghese ha avuto la funzione di presenza religiosa e di centro di rifornimento per il convento della città. Analizzando la struttura della chiesa si suppone l’esistenza di un edificio romanico, di semplice fattura costituito da un’unica navata, gli interventi Domenicani del XVII secolo modificarono l’assetto strutturale del tetto e l’aspetto interno della chiesa chiudendo successivamente l'abside con una parete, e dall’inserimento di massicci contrafforti, sui quali si innesta una nuova copertura a crociere, in tre campate determinanti spazi per cappelle laterali. In seguito alla rivoluzione del 1797, nella quale Brescia si staccò dalla Serenissima, il convento venne assegnato all’ospedale maggiore di Brescia. La Santissima viene poi messa in vendita e, nel 1823 acquistata dal miniaturista Giovanbattista Gigola che la condivideva con gli amici Basiletti e Inganni. Il Gigola incaricò il Vantini della trasformazione dell’austero convento domenicano conferendogli le caratteristiche di un fabbricato del primo ottocento. Il Gigola nominò erede l’Ateneo di Brescia, lasciandone l’usufrutto alla giovane moglie Aurelia Bertera. Nel 1857, venne acquistata dal nobile Paolo Richiedei, mecenate di artisti e letterati. Per parecchi anni il “castello” fu lasciato in uso di abitazione all’artista Angelo Inganni e a sua moglie Amanzia Guerilot. Essi decorarono la struttura esternamente ed internamente, traendo da questo luogo, l’ispirazione per la loro pittura paesaggistica. La Santissima rientra nella gestione dell’ingente patrimonio del Paolo Richiedei,, il quale con il suo testamento del 1860 lega il castello all’Opera Pia Richiedei, disponendo l’edificazione di un “Ospedale” e di una “Casa di Ricovero”, nel Comune di Gussago, ai piedi della Santissima.

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