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Renzo Piano | London: The Shard, la “S ...

  • 32 London Bridge St, London SE1 9SG, Regno Unito
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Arte, Teatri e Musei
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Description

La London Bridge Tower di Renzo Piano recentemente inaugurata, ribattezzata The Shard, la “Scheggia” di cristallo lanciata contro il cielo, è il fulcro dell’intervento di riqualificazione del quartiere attorno alla London Bridge Station, nodo nevralgico del trasposto londinese dove, tra treni, autobus e metropolitana, transitano 200.000 persone al giorno. Il nuovo grattacielo non si inserisce in un sistema già consolidato di edifici alti, la sua forma piramidale rimanda piuttosto a un retaggio di visioni passate come gli alberi delle navi ormeggiate nella vicina Pool of London o come le guglie a spirale delle chiese di Christopher Wren, citate da Renzo Piano. La sua sagoma svettante sorprendentemente leggera non impatta con prepotenza nello skyline londinese ma si delinea come punto di riferimento dell’area di Southwark asud del Tamigi, di cui l’amministrazione della città ha pianificato il rilancio. La sua forma è anche pensata per poter accogliere nel migliore dei modi un mix funzionale: uffici di grandi dimensioni fino al 28esimo piano, un hotel a cinque stelle nella zona intermedia, appartamenti a partire dal 63esimo piano. Gli ultimi 4 livelli, dal 68 al 72, sono pubblici e ospitano una galleria panoramica da cui ammirare la città a 360 gradi. L’accesso al pubblico è stato considerato imprescindibile per un edificio così emblematico e l’uso misto di destinazioni e funzioni lo rende disponibile ai cittadini nell’arco dell’intera giornata. Otto frammenti di vetro definiscono la forma piramidale dell’edificio, otto lati asimmetrici che non si incrociano e ricevono i raggi del sole in tempi e inclinazioni diverse, costruiti attornoad un parallelepipedo centrale in cemento armato e metallo che contiene la struttura portante e gli ascensori. In funzione della sostenibilità ambientale la doppia pelle della facciata passiva utilizza vetri a basso contenuto di ferro e ospita nell’intercapedine tende a rullo meccanizzate per l’ombreggiamento mentre le fratture tra gli elementi permettono la ventilazione naturale dei giardini d’inverno inseriti lungo tutto l’edificio, utilizzabili come sale riunioni o spazi di relax per gli uffici. L’architetto, inoltre, ha raccolto la sfida dell’amministrazione londinese che chiedeva di non progettare parcheggi per dimostrare che è possibile densificare la città disincentivando l’uso del mezzo privato. La torre infatti dispone solo di 48 posti auto riservati agli handicappati.

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