Karen Blixen
Cambridge, Regno Unito
Sant’Antonino è “Patrono, Avvocato e Padre” di Sorrento e della penisola. Al Santo che protegge la città da calamità, epidemie ed al quale sono attribuiti numerosi miracoli, è dedicata la basilica nell’omonima piazza. Costruita probabilmente intorno all’anno Mille sull’oratorio presso il sepolcro del Santo, nei secoli successivi la Basilica di Sant'Antonino fu oggetto di restauri e rimaneggiamenti che concorsero a conferirle l’attuale veste barocca. All’ingresso della basilica due ossa di cetaceo ricordano il prodigio più celebre compiuto da Sant’Antonino, ovvero quello di aver salvato un bambino che era stato inghiottito da una balena. L’interno è articolato in tre navate divise da dodici colonne (6 per lato), in parte provenienti dalle ville di epoca romana. Il soffitto della navata centrale è decorato con tre tele di Giambattista Lama (1734): al centro è raffigurato Sant’Antonino nell’atto di liberare dal demonio la figlia di Sicardo, principe di Benevento; nei tondi laterali sono rappresentati i santi Gaetano Thiene e Andrea Avellino. Dalle navate laterali si scende nella Cripta con volta poggiante su otto colonne di spoglio. Al centro dell’ipogeo vi è l’altare su cui si trova la statua di Sant’Antonino alle cui spalle c’è la lampada perenne ad olio. In ricordo di uno dei miracoli compiuti dal Santo, è devozione per i fedeli segnarsi con l’olio di cui è unta la lamina d’argento del retro della statua. Sotto l’altare sono conservate le spoglie del Santo patrono; alle pareti una ricca collezione di ex voto, dono dei marinai scampati ai naufragi, e quadri raffiguranti miracolosi salvataggi.
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