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Le rovine della città romana di Carsula ...

  • Via Carsulae, 21, 05029 San Gemini TR, Italia
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Le rovine della città romana di Carsulae si trovano a breve distanza da Terni e dalla cittadina di Sangemini, nota per la presenza di sorgenti di acque minerali. La città nacque lungo la via Flaminia ed in funzione di essa, come centro di aggregazione delle popolazioni preromane residenti sulle colline e nelle campagne vicine: il territorio infatti fu frequentato in modo assai intenso già dalla media età del bronzo, con insediamenti su posizioni forti, al culmine di rilievi che dominavano le sottostanti pianure e le vie naturali di comunicazione. L’apertura della via Flaminia, tracciata fra il 220 e il 219 a.C., rappresentò un momento di grande sviluppo per le popolazioni limitrofe, che la presero come punto di riferimento per la trasformazione e l’evoluzione del loro modo di vita. I traffici che si svolgevano lungo l’arteria furono di stimolo al trasferimento delle popolazioni verso le zone da essa attraversate; ed è con ogni probabilità in questa fase che sorse il centro di Carsulae. Gli scavi, susseguiti in modo disordinato a partire dal XVI secolo, e culminati con le campagne intensive fra il 1951 e il 1972, hanno riportato in luce una grande quantità di monumenti e di strutture edilizie, oltre ad una serie di iscrizioni, dalle quali si ricava l’immagine di un municipio ricco e politicamente attivo, i cui abitanti erano retti da magistrature importanti e si riunivano in associazioni di categoria. La scelta del sito fu dettata, come si è accennato, da motivazioni prevalentemente economiche, legate alla presenza di una grande via di comunicazione lungo la quale si svolgevano traffici fra Roma e l’Adriatico e più in generale verso l’Italia settentrionale; il trovarsi poi ai margini di una fertile pianura permetteva una agricoltura redditizia; la decadenza di Carsulae e il suo abbandono furono d’altro canto in diretto rapporto con la perdita di importanza del ramo occidentale della Flaminia, a beneficio di quello per Interamna e Spoletium.Gli scavi recenti hanno permesso di recuperare alcuni dei maggiori edifici pubblici del centro urbano, in particolare il foro e la zona degli edifici di spettacolo, tutti lungo la Flaminia, il cui tratto urbano è basolato e delimitato da marciapiedi e canalette, e il cui ingresso settentrionale in città è dato dal grande arco detto di S. Damiano, resto di una struttura originariamente a tre fornici, costruita in opera cementizia rivestita da lastre di travertino. Immediatamente al di fuori dell’arco sono state ripristinate due sepolture monumentali, destinate a personaggi e famiglie di rilievo nell’ambito cittadino, una delle quali può identificarsi nei Furii. Il foro, di forma trapezoidale, è posto ad O della Flaminia, da cui è separato da due piccoli archi quadrifronti che ne costituiscono l’accesso;

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