Klaira Tanya
Catania, CT, Italia
Casino di Starza Penta Le prime notizie sul Palazzo risalgono al 1552 e viene citato come ‘Starza della masseria delle Torri’ nell’atto di donazione che Diomede II fa alla moglie Roberta di Stigliano. Lo si ritrova poi citato nel 1610 tra i beni di Diomede IV con il nome di Starza Penta. La struttura della masseria, nella fase cinquecentesca, si presentava fortificata con torrette di avvistamento, di cui ne restano due, e tracce si conservano anche a livello di fondazione, nel corpo principale e nel cortile. Con l’ascesa al potere del settimo Duca Marzio III (1660-1703), la masseria subisce un radicale intervento di restauro e viene trasformata in Casino da Caccia e villa d’ozio, senza rinunciare alla vasta attività produttiva che contava su una tenuta di 70 moggi. Durante il regno di Carlo III di Borbone l’edificio conobbe il periodo di maggiore lustro, spesso ospitava il sovrano nelle sue frequenti battute di caccia. Partito Carlo III per la Spagna, nel 1759 per il Casino cominciò un lento declino. Passato agli inizi dell’800 ai Carafa del ramo dei Colubrano, fu requisito nel 1850 per alloggiare un contingente di soldati del 13° “Cacciatori Svizzero”. Restituito ai Carafa nel 1855, nell’anno successivo fu acquistato dal notaio Raffaele Palladino che ne risistemò la facciata. L’assetto attuale rispecchia quello del restauro voluto da Marzio III, solo parzialmente modificato dai successivi interventi tesi a trasformare la struttura da Casino da Caccia a fabbricato urbano alla metà del 1800. Nel 1939 fu espropriato e assegnato prima al Demanio Militare e poi dal 1993 a quello Storico Artistico, attualmente in uso al Polo museale della Campania.
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