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San Domenico al Corso Chieti

  • Corso Marrucino, 148, 66100 Chieti CH, Italia
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Luoghi religiosi
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Description

La chiesa di San Domenico degli Scolopi sorge a Chieti, lungo la via principale del centro storico, l’elegante corso Marrucino, creato alla fine dell’Ottocento durante la pianificazione urbanistica della città che fece seguito all’Unità d’Italia. Per questo motivo la chiesa è nota anche come San Domenico al Corso.Originariamente la chiesa, annessa al Collegio dei Padri Scolopi - diventato Convitto Nazionale e Liceo-Ginnasio “G. Vico” nel 1861 - era dedicata a Sant’Anna e alla Beata Vergine. L’attuale intitolazione risale agli inizi del ‘900, quando la chiesa dedicata a San Domenico e gli annessi spazi conventuali furono demoliti per lasciare posto al complesso dei palazzi della Provincia, Prefettura e Questura. La posa della prima pietra avvenne nel 1642, grazie a lasciti testamentari. Dopo la sospensione dei lavori per più di un decennio, la chiesa fu finalmente consacrata nel settembre del 1672. Dal 2014 è stata assegnata al Polo Museale dell’Abruzzo.All’esterno il visitatore può soffermarsi a guardare la facciata in pietra calcarea, dalle forme sobrie, divisa in due ordini da una cornice aggettante e coronata da un timpano spezzato. Sulla destra della facciata svetta il campanile quadrangolare in mattoni, del quale si vedono gli ultimi due ordini, il penultimo con una finestra circolare per lato, quello superiore con monofore. Anche il portale di accesso mantiene forme semplici ed equilibrate. L’interno della chiesa si presenta a navata unica con tre cappelle per lato, arricchite da preziose decorazioni in stucco - realizzate dall’architetto, scultore e decoratore Giovan Battista Gianni, di scuola lombardo-ticinese - e da pitture, nelle quali sono rappresentati racconti biblici. Particolarmente interessanti sono quelle delle cappelle del lato destro. Nella prima, per esempio, il visitatore può trovare l’episodio del figliol prodigo e a quello della cacciata di Adamo ed Eva, mentre sulla volta è rappresentato il sacrificio di Isacco. La copertura della navata è costituita da una volta a botte, interrotta da un finto cupolino realizzato con delicati stucchi colorati. La piacevole luminosità dell’interno è data da una serie di finestroni ad arco ribassato, posizionati lungo il muro sinistro. Il finestrone che si apre nella parete dietro l’altare è chiuso, invece, da vetrate colorate e istoriate. Le bellezze artistiche dell’interno sono completate dal pregevole pulpito con intarsi in radica, dall’altare in marmi policromi e dal monumentale organo settecentesco.

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