Mikaela kelly
Boston, Massachusetts, Stati Uniti
Sorge sulla sommità dell’acropoli di Chieti, la parte più alta della città, da cui si vedono svettare le pendici settentrionali del massiccio della Majella. L’area è stata livellata a metà ‘800 per creare una piazza d’armi, poi convertita in campo sportivo. Durante gli ultimi due decenni del ‘900 è stata oggetto di scavo e questa lunga ricerca ha consentito di portare alla luce i resti di un santuario (II secolo a.C.) - che comprendeva tre templi - e la parte inferiore dell’anfiteatro (I secolo d.C.). L’edificio museale, progettato dall’architetto abruzzese Ettore de Lellis, è stato inaugurato il 18 novembre 2000 con lo scopo di permettere l’adeguata tutela, valorizzazione e fruizione dei templi, dell’anfiteatro e dei reperti recuperati durante gli scavi di questi ultimi, nonché dei manufatti provenienti dalla collezione dell’erudito Vincenzo Zecca, dall’Antiquarium Teatino e dalle indagini archeologiche di Chieti e dell’area marrucina. L’amplissimo arco cronologico coperto va dal Paleolitico al 1800. All’esterno il visitatore trova una struttura moderna che, pur sfruttando vasti spazi su più livelli, ha un impatto volutamente non monumentale, in cui si coglie una piacevole contaminazione tra antico e moderno. All’interno, il visitatore puó scegliere tra tre diversi percorsi museali, denominati “L’inizio della storia urbana”, “Da Roma a ieri” e “La terra dei Marrucini”. Le didascalie sintetiche sono integrabili dalle informazioni aggiuntive fornite tramite QR codes. Nel primo itinerario sono esposti i reperti di III-II secolo a.C., relativi all’area sacra sull’acropoli e a quella di piazza dei Templi Romani. Grazie alle ricostruzioni dei frontoni dei templi e delle loro decorazioni in terracotta dipinta, il visitatore può immergersi nel mondo religioso di Chieti romana ed emozionarsi di fronte alle tracce dei colori originari. Nel secondo percorso si racconta la storia della città a partire dall’epoca imperiale; i manufatti provenienti dal teatro, dall’anfiteatro, dal foro e dalle terme ricevono nuova vita all’interno di suggestive ricostruzioni in scala 1:1, vivacizzate da filmati, suoni e luci di grande impatto emozionale. Infine, l’ultimo itinerario conduce il visitatore alla scoperta della terra dei Marrucini, un corridoio lungo la valle del Pescara, tra le Gole di Popoli (PE) e il mar Adriatico. Il visitatore può vedere reperti in pietra scheggiata risalenti a circa 400.000 anni fa, manufatti in ceramica datati al Neolitico, oggetti votivi offerti agli dei, etc.. Il viaggio si conclude virtualmente alla foce del Pescara, dove un breve filmato mostra la sponda opposta dell’Adriatico con i suoi più importanti resti archeologici.
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