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Ravenna | Palazzo di Teoderico

  • Via Alberoni, angolo via di Roma, 48121 Ravenna RA, Italia
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Arte, Teatri e Musei
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Description

Il cosiddetto Palazzo di Teoderico è l’unica testimonianza architettonica superstite dell’VIII secolo d.C. di Ravenna e al primo piano ospita una selezione di mosaici pavimentali appartenenti a quello che è stato il più notevole rinvenimento del primo ‘900 avvenuto nell'area circostante: l’antica area palaziale della città imperiale. IL PALAZZO Dell’antica area palaziale della città imperiale rimane oggi visibile la porzione di edificio identificata quale nartece e facciata della chiesa di San Salvatore ad Calchis (VIII secolo d.C.), di cui si conservano anche le fondazioni del corpo principale. Grazie ai restauri novecenteschi di Corrado Ricci, il primo soprintendente d’Italia, oggi la struttura, in particolare il prospetto costituito da una doppia parete, si presenta nuovamente leggibile nel suo aspetto originario: al piano terreno con il portale e le due coppie di archi e al piano superiore l’imponente nicchione con la bifora affiancato da due serie simmetriche di arcatelle cieche. Prima degli interventi di restauro la facciata esterna su via di Roma era completamente murata e sul lato destro inglobava dal 1633 la vasca di porfido, il sarcofago del re ostrogoto, che si trova all'interno della cella superiore del Mausoleo di Teodorico. La parte retrostante è caratterizzata da rampe scalari simmetriche che collegano quello che doveva essere il nartece della chiesa con l’ambiente al primo piano: una è stata completamente ricostruita dal Ricci, dell’altra restano solo le fondazioni ed alcune tracce murarie. Imponente e suggestivo il grande arco che connetteva questa struttura di accesso al corpo basilicale della chiesa. LA COLLEZIONE DEI MOSAICI PAVIMENTALI Al primo piano del palazzo, celato dalla bifora visibile dalla via di Roma, sono esposti un terzo dei mosaici pavimentali recuperati nel corso degli scavi del 1908-14. Si tratta di un complesso davvero straordinario che ripercorre ben sei secoli di storia. Si possono vedere lacerti pavimentali in opus sectile di marmi policromi (I-II secolo d.C.) provenienti dagli ambienti di rappresentanza del palatium (sala absidata e triconco), frammenti di pavimento musivo figurato (V secolo d.C.) provenienti dai corridoi che circondavano il peristilio e rappresentanti soprattutto scene di giochi circensi, lacerti pavimentali (VI secolo ed età teodericiana) decorati da motivi geometrici, fitomorfi o floreali che, essendo rimasti in utilizzo più a lungo anche dopo l’abbandono del palazzo e la dissoluzione dell’Esarcato, sopravvivono alla successiva decadenza della qualità esecutiva delle maestranze mosaiciste ravennati del VII secolo.

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