Storia e mito si intrecciano in questo splendido scorcio della Costa Viola, dominato dalla suggestiva Torre saracena del ‘500, da cui è possibile abbracciare, con un unico sguardo, la porzione di mare che va da Capo Vaticano alle Isole Eolie. Siamo a Palmi, dove è stato istituito da qualche anno il Parco archeologico dei Tauriani, testimonianza di un lungo periodo della storia passata che va dall’età del bronzo medio (XIV secolo a. C.) fino all’età tardo antica inoltrata (V secolo d.C.). L’area si estende proprio nella zona in cui, una volta, sorgeva Taureana, città di origine brettia, ripianificata poi dai romani, come si evince dall’antica strada, edificata tra il I e il II secolo d.C., che dà inizio al percorso all’interno del parco; dai resti dell’edificio che fungeva da teatro e da anfiteatro; e dal podio del tempio italico, dove la credenza popolare colloca la leggenda di Donna Canfora. Si trattava di una nobildonna, vedova, gentile e molto bella, che pare avesse nascosto all’interno del tempio un tesoro, che in tanti tentarono di ritrovare. Ma il racconto di Donna Canfora si lega ad un altro aneddoto, quello che la vide respingere l’offerta d’amore da parte di un saraceno, che la attirò con l’inganno sulla sua nave, da cui lei si lanciò per non infangare il ricordo del marito: >,>. Si dice, che proprio nel punto in cui annegò la donna, le acque diventarono di colore azzurro e verde smeraldo e che il fondo si coprì di alghe. Il ricordo di Donna Canfora rivive ancora oggi quando le onde, infrangendosi sulla terraferma, simulano l’abbraccio della donna alla sua terra.
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