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Castello dei Burattini (Museo Giordano F ...

  • Strada Macedonio Melloni, 3\\A, 43121 Parma PR, Italia
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Arte, Teatri e Musei
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Italiano

Description

Una delle più importanti raccolte italiane del teatro dei burattini, ‘Il Castello’ è dedicato a Giordano Ferrari, burattinaio parmigiano, abile intagliatore ma anche appassionato ricercatore, che ebbe il merito dar vita alla collezione che il Comune di Parma, ente proprietario, offre al pubblico. Sede illustre, circa trecento metri quadrati situati all’interno dell’antico Complesso di San Paolo, il Museo è stato pensato come luogo vivace e attivo. Con un patrimonio di 2842 pezzi tra marionette, burattini, pupi, pupazzi, 637 pezzi tra fondali e quinte, 438 copioni (per la maggior parte manoscritti), una biblioteca specialistica sul teatro di figura e un archivio cartaceo consultabile dal pubblico (contenente manifesti, fotografie, lettere, ecc) il Castello dei Burattini (Museo Giordano Ferrari), esponendo a rotazione periodica circa 500 pezzi delle proprie collezioni, offre ai visitatori un itinerario stimolante e divertente. Il percorso espositivo inaugurato il 27 dicembre 2018 inizia con burattini che sono stati scolpiti, o che hanno lavorato, in area prettamente emiliana: sono rappresentate le famose dinastie dei Preti e dei Campogalliani che hanno influenzato la formazione di tanti artisti vissuti nei due secoli passati, tra cui quelli della provincia parmense ai quali è dedicata una teca. Proseguendo si visionano pezzi appartenuti a burattinai di provenienza centro – settentrionale del medesimo periodo, seguiti da altri che si avvicinano ai giorni nostri, fatti di stoffa o cartapesta, come i burattini costruiti e usati dal pittore romano Carlo Ludovico Bompiani che sono stati donati al museo dai suoi figli nell’ottobre 2018. Nell’ultima sala è presente una sorta di monografia riguardante i Ferrari di Parma i quali, burattinai da 4 generazioni, hanno creato una vera e propria cifra stilistica nella scultura dei pezzi.Nelle teche centrali sono esposte le marionette appartenute a grandi compagnie italiane della fine del XIX e della prima metà del XX secolo; uno spazio è riservato alle tre tradizioni principali (palermitana, catanese e napoletana) dell’Opera dei Pupi e un altro al Gruppo 80, che coi suoi pupazzi televisivi, come Uan, ha appassionato generazioni di bambini negli ultimi due decenni del 1900.

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