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Museo storico della Liberazione di Lucca

  • Piazza Napoleone, 32, 55100 Lucca LU, Italia
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Arte, Teatri e Musei
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Description

Nel corso della seconda guerra mondiale Lucca si trovò a ricoprire un ruolo cardine nel settore occidentale della Linea Gotica. Fu base di molti comandi e, per otto mesi, fu retrovia della Linea che vide impegnati diversi contingenti alleati. Le prime bande armate in provincia di Lucca si formarono in Versilia alla fine del 1943 attorno alla figura di Gino Lombardi che, insieme ad una quindicina di compagni, ai quali si aggiunsero militari sbandati e renitenti alla leva, diedero vita alla formazione Cacciatori della Apuane. A queste prime formazioni, dall’aprile 1944, se ne aggiunsero altre collegate al Cln di Viareggio.Il Museo storico della Liberazione di Lucca che ha sede all’interno di Palazzo Guinigi, nel centro di Lucca, è stato fondato nel 1988 per iniziativa dell’Associazione toscana volontari della libertà e del Centro educazione democratica. Negli anni il museo ha ripensato il proprio ruolo e il proprio assetto e oggi esso si presenta non solo come contenitore di beni e conservatore di memoria, ma anche e soprattutto come ente promotore di cultura. La sua qualità, dunque, non deriva più soltanto dalla ricchezza del patrimonio, che rimane, ma anche dalla sua capacità di fornire servizi, di promuovere ricerca e cultura e di qualificare lo sviluppo del territorio circostante creando una rete con esso. Nell’attuale gestione del museo convivono quindi la promozione in chiave turistica del territorio e la promozione della ricerca storiografica, attraverso il legame con Università, case editrici, associazioni e altri musei. Temi portanti del percorso museale sono la Linea Gotica e le diverse fasi della guerra di Liberazione in provincia di Lucca. Ogni sala ospita una diversa sezione seguendo una disposizione cronologica: dalla Grande guerra alla lotta partigiana del 1943-45. Nelle diverse sale sono ricreati piccoli scenari di guerra con manichini e diorami per mostrare ai visitatori anche i lati “umani” dei combattenti, tramite l’esposizione di armi ed equipaggiamenti ma anche di materiali quotidiani come i piccoli prodotti di consumo, gli strumenti medici e gli utensili dei laboratori, fino agli oggetti personali. Nel museo sono inoltre custoditi documenti relativi alle leggi razziali, uniformi dell’esercito italiano, fotografie delle distruzioni subite dalle città italiane, carte geografiche con la dislocazione di tutti i campi di prigionia, cimeli e fotografie di religiosi uccisi dai nazisti. Oltre ai cimeli bellici, il museo raccoglie anche pubblicazioni relative alla guerra di liberazione e materiale documentario di varia natura.

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