Claudia Campanile
Napoli, NA, Italia
Il Museo civico di San Pietro Avellana sorge nella parte più alta del paese, completamente distrutta dai bombardamenti del 1943, testimoniati da alcuni reperti bellici presenti nel museo. È stato edificato con pietre recuperate dalle macerie della guerra, a memoria del patrimonio architettonico perduto e a testimonianza dell’attività, in passato diffusa, degli scalpellini. Il suo interno è suddiviso per ambienti, a ricreare i luoghi della civiltà contadina e borghese. In un primo locale sono allestiti la cucina, la camera matrimoniale, l’angolo delle curiosità, un’aula scolastica, un angolo di arte sacra e l’angolo sartoriale, con abiti da sposa e una vetrina di costumi d’epoca, numerosi e di grande pregio, dal 1600 ai giorni nostri. Nella sezione archeologica sono esposti i corredi provenienti dalla necropoli di Piana Fusaro, si differenziano in base al sesso del defunto: le tombe maschili recano le armi e il rasoio, spesso deposti insieme, mentre i corredi femminili presentano utensili legati alle attività tessili (fuseruole, rocchetti, aghi), ornamenti e gioielli (collane realizzate con vaghi in ambra e pasta vitrea, fibule, bracciali, catenelle con pendenti). Il Museo comprende, inoltre, un ricchissimo archivio di foto d’epoca. Attraverso l’atrio si accede al secondo locale, dove sono ricreati gli antichi mestieri: il calzolaio, il boscaiolo, il caseario, il sellaio, il muratore/bottaio, l’apicoltore, il pescatore, il falegname e il fabbro. Numerosi gli attrezzi per la lavorazione dei campi e per l’allevamento degli animali, con vari utensili usati per la trasformazione e lavorazione della lana, con particolari riferimenti alla transumanza.
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